MILANO (ITALPRESS) – Otto tirocini formativi per crescere all’interno del Gruppo Webuild e una borsa di dottorato triennale per il Politecnico di Torino per un progetto di ricerca sul digital twin, il gemello digitale per le infrastrutture. La prima edizione del “Premio Giovannini. Innovazione e digitalizzazione nelle infrastrutture”, lanciato da Webuild e dedicato all’economista italiano Alberto Giovannini, scomparso nel 2019 e già presidente del Gruppo, si è conclusa con la premiazione di 8 vincitori ai quali si aggiunge anche il Politecnico di Torino.
I ragazzi, premiati nella sala Buzzati a Milano nel corso dell’evento organizzato dal Gruppo Webuild insieme al Corriere della Sera, arrivano da diverse regioni italiane (Sicilia, Marche, Molise, Lazio, Lombardia e Veneto) e da paesi stranieri e rientrano nel piano lanciato da Webuild per valorizzare i talenti e supportare la crescita professionale dei giovani e delle maestranze, investendo così sul futuro prossimo dell’intero settore Infrastrutture. E’ la strategia, che sarà rinnovata anche il prossimo anno con la nuova edizione del Premio, su cui punta il Gruppo per confrontarsi con gli obiettivi di crescita attesi già a partire dal 2022 e con le sfide collegate all’attuazione del PNRR in Italia.
“Il valore principale di questo premio – ha dichiarato Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild – è capire che nell’innovazione la prima cosa da affrontare è la paura di cambiare. Le persone che non hanno paura si mettono in discussione e cambiano il futuro perchè innovano”.
Salini ha poi aggiunto: “Non possiamo perdere l’opportunità del PNRR, non solo per costruire il futuro dei nostri giovani ma soprattutto per colmare il gap che l’Italia ha rispetto ad altri paesi, in termini di investimenti nelle infrastrutture, sicurezza sul lavoro, innovazione e competenze digitali. Webuild nel 2021 aveva più di 16 mila persone al lavoro in Italia e aumenteremo questo numero moltissimo nei prossimi anni. La prossima edizione del Premio 2022-2023 che lanciamo oggi sarà dedicata anche a progetti di innovazione predittiva per la manutenzione delle opere, strumenti e tecnologie che possono aiutare ad allungare la vita utile delle opere infrastrutturali e dare sicurezza al Paese”. “L’Italia di oggi – ha spiegato – è un paese invecchiato anche nel suo patrimonio infrastrutturale. Serve quindi investire nella manutenzione delle opere e in nuove tecnologie basate su approcci predittivi e intelligenza artificiale, per creare posti di lavoro e prevenire criticità. Così potremo continuare ad avere un patrimonio infrastrutturale degno di questo nome, efficientando inoltre i costi di gestione delle opere e accrescendo la sostenibilità delle opere”.
Oltre a Pietro Salini, all’evento hanno preso parte la moglie di Alberto Giovannini, Patrizia Cavazzini, l’economista Francesco Giavazzi, e il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini.
“Alberto credeva nella famiglia, nella conoscenza, nell’impegno, nell’etica personale e professionale che a volte seguiva in maniera esasperante. Il suo senso dello Stato era notevole – ha detto Patrizia Cavazzini -. Con la sua forte personalità forgiava chi gli stava intorno, amici, famiglia, colleghi e studenti. In particolare, appunto, i suoi studenti che trascinava con entusiasmo e dai quali era molto apprezzato. Per questo credo non esista un modo migliore” di questo premio “di onorare la sua memoria”.
“Molta dell’innovazione delle infrastrutture – ha dichiarato il ministro Giovannini – va nella direzione della sostenibilità. Rispetto alla nostra generazione, le nuove generazioni hanno incorporato questo sentimento, che tutto ciò che viene fatto va orientato a una sostenibilità che non è solo economica, ma anche sociale ed ambientale”.
“Andare a fondo – ha invece dichiarato l’economista Francesco Giavazzi, oggi consigliere economico di Palazzo Chigi. – E’ questo quello che vediamo in questo premio , seguendo la lezione di Alberto Giovannini. La capacità di non fermarsi alla superficie. Esiste un rapporto forte tra il premio e quello che il paese sta facendo con il PNRR, che punta tanto sui giovani, tanto sull’equilibrio di genere, tanto sull’equilibrio territoriale con investimenti nel Sud Italia. Il PNRR è lo strumento fondamentale per far crescere la domanda ed avviare un processo virtuoso che ci permetta di ridurre lo spread e ripagare il debito”.
Il Premio Alberto Giovannini è parte del più ampio Piano “Next-Gen”, il programma di iniziative dedicate ai giovani, che Webuild sta implementando in Italia e nel mondo per contribuire a garantire formazione e facilitare l’ingresso dei giovani nel settore, accrescendo la popolazione di “Under 35” che già oggi rappresenta il 43% dei dipendenti diretti del Gruppo.
Tra le tante iniziative promosse, il Premio Ingenio al Femminile, a supporto della presenza delle donne nel settore, e Challenge4Sud, il programma per il coinvolgimento di giovani del Sud Italia, ma anche progetti dedicati alle maestranze e a coloro che volessero avviare un apprendistato all’interno in uno degli oltre 100 cantieri che il Gruppo ha attivi in 5 continenti e 50 Paesi.
I ragazzi, premiati nella sala Buzzati a Milano nel corso dell’evento organizzato dal Gruppo Webuild insieme al Corriere della Sera, arrivano da diverse regioni italiane (Sicilia, Marche, Molise, Lazio, Lombardia e Veneto) e da paesi stranieri e rientrano nel piano lanciato da Webuild per valorizzare i talenti e supportare la crescita professionale dei giovani e delle maestranze, investendo così sul futuro prossimo dell’intero settore Infrastrutture. E’ la strategia, che sarà rinnovata anche il prossimo anno con la nuova edizione del Premio, su cui punta il Gruppo per confrontarsi con gli obiettivi di crescita attesi già a partire dal 2022 e con le sfide collegate all’attuazione del PNRR in Italia.
“Il valore principale di questo premio – ha dichiarato Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild – è capire che nell’innovazione la prima cosa da affrontare è la paura di cambiare. Le persone che non hanno paura si mettono in discussione e cambiano il futuro perchè innovano”.
Salini ha poi aggiunto: “Non possiamo perdere l’opportunità del PNRR, non solo per costruire il futuro dei nostri giovani ma soprattutto per colmare il gap che l’Italia ha rispetto ad altri paesi, in termini di investimenti nelle infrastrutture, sicurezza sul lavoro, innovazione e competenze digitali. Webuild nel 2021 aveva più di 16 mila persone al lavoro in Italia e aumenteremo questo numero moltissimo nei prossimi anni. La prossima edizione del Premio 2022-2023 che lanciamo oggi sarà dedicata anche a progetti di innovazione predittiva per la manutenzione delle opere, strumenti e tecnologie che possono aiutare ad allungare la vita utile delle opere infrastrutturali e dare sicurezza al Paese”. “L’Italia di oggi – ha spiegato – è un paese invecchiato anche nel suo patrimonio infrastrutturale. Serve quindi investire nella manutenzione delle opere e in nuove tecnologie basate su approcci predittivi e intelligenza artificiale, per creare posti di lavoro e prevenire criticità. Così potremo continuare ad avere un patrimonio infrastrutturale degno di questo nome, efficientando inoltre i costi di gestione delle opere e accrescendo la sostenibilità delle opere”.
Oltre a Pietro Salini, all’evento hanno preso parte la moglie di Alberto Giovannini, Patrizia Cavazzini, l’economista Francesco Giavazzi, e il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini.
“Alberto credeva nella famiglia, nella conoscenza, nell’impegno, nell’etica personale e professionale che a volte seguiva in maniera esasperante. Il suo senso dello Stato era notevole – ha detto Patrizia Cavazzini -. Con la sua forte personalità forgiava chi gli stava intorno, amici, famiglia, colleghi e studenti. In particolare, appunto, i suoi studenti che trascinava con entusiasmo e dai quali era molto apprezzato. Per questo credo non esista un modo migliore” di questo premio “di onorare la sua memoria”.
“Molta dell’innovazione delle infrastrutture – ha dichiarato il ministro Giovannini – va nella direzione della sostenibilità. Rispetto alla nostra generazione, le nuove generazioni hanno incorporato questo sentimento, che tutto ciò che viene fatto va orientato a una sostenibilità che non è solo economica, ma anche sociale ed ambientale”.
“Andare a fondo – ha invece dichiarato l’economista Francesco Giavazzi, oggi consigliere economico di Palazzo Chigi. – E’ questo quello che vediamo in questo premio , seguendo la lezione di Alberto Giovannini. La capacità di non fermarsi alla superficie. Esiste un rapporto forte tra il premio e quello che il paese sta facendo con il PNRR, che punta tanto sui giovani, tanto sull’equilibrio di genere, tanto sull’equilibrio territoriale con investimenti nel Sud Italia. Il PNRR è lo strumento fondamentale per far crescere la domanda ed avviare un processo virtuoso che ci permetta di ridurre lo spread e ripagare il debito”.
Il Premio Alberto Giovannini è parte del più ampio Piano “Next-Gen”, il programma di iniziative dedicate ai giovani, che Webuild sta implementando in Italia e nel mondo per contribuire a garantire formazione e facilitare l’ingresso dei giovani nel settore, accrescendo la popolazione di “Under 35” che già oggi rappresenta il 43% dei dipendenti diretti del Gruppo.
Tra le tante iniziative promosse, il Premio Ingenio al Femminile, a supporto della presenza delle donne nel settore, e Challenge4Sud, il programma per il coinvolgimento di giovani del Sud Italia, ma anche progetti dedicati alle maestranze e a coloro che volessero avviare un apprendistato all’interno in uno degli oltre 100 cantieri che il Gruppo ha attivi in 5 continenti e 50 Paesi.
– foto ufficio stampa Webuild –
(ITALPRESS).