"Sono rimasta vittima di una mia bugia". Sono queste le parole che ha utilizzato Rosa Vespa davanti al tribunale di Cosenza. Ma non è bastata questa giustificazione per evitarle il carcere. Perché, per la giudice delle indagini preliminari, è lei l’unica responsabile del rapimento di Sofia. Una neonata di appena 36 ore che è stata sequestrata il 21 gennaio nella clinica Sacro Cuore di Cosenza. La stessa giudice ha invece scarcerato Moses Aqua, il marito di Rosa. Il pm ha ricostruito che quell’uomo non c’entrava niente col sequestro della piccola Sofia.
Di Romina Marceca