Roma, 10 lug. (askanews) – Desiderosa di esplorare l’impatto sul pubblico dei personaggi degli anime che sono stati uccisi nelle loro stesse serie, Jinnipha Nivasabut, amante dei manga e appassionata di cultura pop giapponese, ha dipinto a mano 50 ritratti dei suoi personaggi preferiti morti dalla serie di manga molto popolari come Naruto, Demon Slayer, Kimetsu no Yaiba.
I ritratti dipinti a olio hanno attirato l’attenzione di un curatore, Watjanasin Charuwattanakitti, altro amante dei manga, che ha commissionato le opere di Jinnipha e ha lanciato una mostra intitolata "2D Afterlife". Qui gli amanti dell’arte e i fan dei manga possono venire a piangere la perdita dei loro personaggi preferiti e rendere omaggio ai loro amati eroi e cattivi, con un tocco di rituale funebre thailandese.
L’autrice Jinnipha: "L’idea centrale della mostra d’arte 2D Afterlife è quella di esplorare il concetto delle ragioni per cui la morte di questi personaggi di fantasia possa avere un tale impatto sulle persone reali e su cosa possiamo imparare da loro. Per esempio, certi eventi che non incontriamo normalmente nella nostra vita quotidiana, ma che questi personaggi incontrano, potrebbero insegnarci e trasmetterci le esperienze che hanno vissuto".
Il curatore della mostra Watjanasin Charuwattanakitti: "La cultura pop giapponese è diventata la nostra vita. Siamo cresciuti con lei e ha un impatto su tutto ciò che facciamo ora… e penso che possiamo imparare, possiamo fare esperienza anche dagli anime".