La morte di Simonetta Cesaroni è avvolta in un fitto mistero da oltre 30 anni. Non ha un volto e un nome l’assassino che il 7 agosto 1990 uccise la giovane segretaria con 29 coltellate, lasciando poi il suo corpo senza vita riverso nella stanza dell’ufficio in via Poma. Oggi è arrivato l’ennesimo colpo di scena: il caso è stato riaperto. Le nuove indagini sono partite grazie ad alcune informazioni rese dall’ex funzionario della squadra mobile Antonio Del Greco, che all’epoca ha diretto le indagini. Del Greco avrebbe ricevuto una confidenza da una persona, collaboratrice di uno dei testimoni dell’epoca, che avrebbe smentito l’alibi di uno dei protagonisti del cold case.
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