Venezia, il turismo è ripartito: la sfida è quella della qualità

di solobuonumore

Venezia, il turismo è ripartito: la sfida è quella della qualità

Venezia, 27 lug. (askanews) – L’estate del 2022 segna la ripartenza del turismo dopo due anni difficili e una delle mete più ambite resta Venezia, città che sulla sua fragilità unica ha costruito un immaginario ormai diventato globale. Per capire come sta andando effettivamente la stagione siamo stati all’hotel Ca’ di Dio, progetto alberghiero della collezione Vretreats di VOIhotels, brand del Gruppo Alpitour, inaugurato lo scorso anno.

"Una bella ripartenza – ha detto ad askanews il General manager dell’albergo veneziano, Christophe Mercier -. Noi abbiamo visto, anche se l’anno scorso non è un riferimento da prendere in considerazione, un buon aumento. Quello che è importante è che per noi al Ca’ di Dio è che si tratta di un turismo di qualità, abbiamo un target di clienti che vengono dagli Stati Uniti, ma non solo, abbiamo una clientela francese, tedesca, svizzera, di qualità, che ha voglia di scoprire Venezia in una maniera diversa e non vuole fare i soliti tour".

La relazione di Venezia con i suoi visitatori è viscerale e come in tutti i legami molto forti, talvolta possono nascere dei problemi, che qui possiamo sintetizzare con il termine di iperturismo. Al Ca’ di Dio però si cerca di battere altre strade, sulle quali, dopo quasi un anno di apertura, è possibile provare a tracciare un bilancio.

"Ca’ di Dio – ha aggiunto Mercier – è un bambino di un anno, tra poco, il che vuol dire che è come se fosse un bambino che inizia a camminare. Penso che è un buon inizio, ma vedo che c’è ancora margine di miglioramenti e vogliamo continuare a spingere su questa fascia alta di turisti, continuando a suggerire ai nostri ospiti di scoprire Venezia in maniera diversa".

La sfida che parte da Venezia nell’estate del 2022 è probabilmente questa: riuscire a mantenere la propria straordinaria attrattività trovando però nuove formule e, soprattutto, un nuovo modo di vivere la città, che sia più sostenibile da tutti i punti di vista, non trasformi la Laguna in un grande parco a tema e metta in risalto anche i territori del Triveneto che intorno a Venezia gravitano.

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