ROMA (ITALPRESS) – Oltre 110mila eventi organizzati in un anno tra rievocazioni, fiere, mostre, sagre, eventi culturali e manifestazioni, 88 milioni di visitatori, 600mila volontari per 6.300 Pro Loco in tutta Italia, una media di 0,79 per ogni Comune: sono alcuni dei numeri che l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (Unpli) ha diffuso in occasione dei 60 anni dalla nascita delle associazioni locali oggi universalmente riconosciute come custodi della cultura e delle tradizioni dei territori. Per festeggiare il sessantesimo compleanno e i decenni trascorsi a salvaguardare il patrimonio culturale immateriale d’Italia, l’Unpli (il cui ruolo nella salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dal 2012 è riconosciuto dall’Unesco) ha organizzato a Roma una due giorni iniziata con un convegno, occasione per ritrovarsi in presenza dopo lo stop forzato imposto dalla pandemia di Covid-19. All’hotel Ergife di Roma si sono ritrovati 800 tra rappresentanti delle associazioni provenienti da ogni parte d’Italia e delle categorie del terzo settore, coordinati dal presidente dell’Unpli, Antonino La Spina. Presenti anche il ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi, che ha dato il via ai lavori della giornata, e il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, Matteo Salvini, arrivato a sorpresa sul palco. E’ intervenuto invece in collegamento video Nello Musumeci, ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare.
“Le Pro Loco sono una straordinaria realtà italiana di cittadinanza attiva, e svolgono un lavoro preziosissimo su tutto il territorio grazie anche all’articolazione così ampia, che sono convinto sarà uno strumento anche per noi, come ministero dello Sport, per la divulgazione di tutte le attività sportive, oltre che per la tutela del patrimonio materiale e immateriale del nostro Paese”, ha detto Abodi. Secondo Salvini “le Pro Loco sono belle perchè sono di tutti e sono aperte a tutti, non hanno etichette e sono legati ai territori. Io ho in mano un ministero che si occupa di innovazione, ma l’innovazione deve essere legata alla tradizione. Se un Paese non si ricorda delle sue tradizioni e non si ricorda del suo passato, è un Paese che non ha futuro, e voi siete i migliori custodi di questa tradizione”.
Nel suo videomessaggio, il ministro Musumeci ha sottolineato che “non riesco a immaginare la vita delle nostre piccole comunità senza le Pro Loco, uno straordinario volontariato che si preoccupa non solo di promuovere la propria città per legittimo richiamo turistico, ma che si rende necessario in ogni circostanza e disponibile ovunque pur di servire la comunità e gli altri”.
Il presidente di Unpli, La Spina, ha ricordato come le Pro Loco siano state, nei fatti “la prima organizzazione turistica ricettiva del nostro paese. Già nel 1925, l’Enit contava l’adesione di 217 Pro Loco e di 11 federazioni regionali. Dai documenti che abbiamo recuperato emerge chiaramente che la prima proposta di un’associazione nazionale è datata 1922 ed è stata avanzata proprio durante un convegno promosso proprio dall’Enit – ha detto La Spina – Successivamente gran parte delle Pro Loco si trasformarono in Aziende Autonome: è stato ricostruito, infatti, che delle oltre 300 Aziende Autonome degli anni ’60, ben due terzi nacquero come Pro Loco. E’ proprio in questa fase storica che appare evidente l’esigenza di un’associazione nazionale, nata proprio del 1962. Un percorso che rimarca ancor di più il costante ruolo da protagonista delle Pro Loco nell’accoglienza e promozione turistica dei territori”.
“Le Pro Loco spesso si trovano a operare gestendo una complicata burocrazia. Ci siamo lasciati prima del covid con il problema della sicurezza, i nostri volontari hanno necessità di essere tutelati e agevolati alla luce del grande lavoro che fanno – ha aggiunto La Spina dal palco – a volte le pastoie burocratiche ci mettono in condizioni difficoltose. Abbiamo spinto in più occasioni sul Decreto Sicurezza, che influenza a livello trasversale dagli eventi culturali a quelli sportivi e in molti casi blocca le iniziative, abbiamo ricordato più volte che rischia di essere un pò farraginoso, complice anche un’applicazione scoordinata che produce differenze tra posto e posto: su questo credo avremo molto da fare nei prossimi anni”.
Collegati a distanza anche Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte e Luca Zaia, presidente Regione Veneto: tutti hanno ringraziato le Pro Loco per il lavoro svolto, augurandosi di continuare a collaborare per far crescere il territorio.
“Le Pro Loco sono una straordinaria realtà italiana di cittadinanza attiva, e svolgono un lavoro preziosissimo su tutto il territorio grazie anche all’articolazione così ampia, che sono convinto sarà uno strumento anche per noi, come ministero dello Sport, per la divulgazione di tutte le attività sportive, oltre che per la tutela del patrimonio materiale e immateriale del nostro Paese”, ha detto Abodi. Secondo Salvini “le Pro Loco sono belle perchè sono di tutti e sono aperte a tutti, non hanno etichette e sono legati ai territori. Io ho in mano un ministero che si occupa di innovazione, ma l’innovazione deve essere legata alla tradizione. Se un Paese non si ricorda delle sue tradizioni e non si ricorda del suo passato, è un Paese che non ha futuro, e voi siete i migliori custodi di questa tradizione”.
Nel suo videomessaggio, il ministro Musumeci ha sottolineato che “non riesco a immaginare la vita delle nostre piccole comunità senza le Pro Loco, uno straordinario volontariato che si preoccupa non solo di promuovere la propria città per legittimo richiamo turistico, ma che si rende necessario in ogni circostanza e disponibile ovunque pur di servire la comunità e gli altri”.
Il presidente di Unpli, La Spina, ha ricordato come le Pro Loco siano state, nei fatti “la prima organizzazione turistica ricettiva del nostro paese. Già nel 1925, l’Enit contava l’adesione di 217 Pro Loco e di 11 federazioni regionali. Dai documenti che abbiamo recuperato emerge chiaramente che la prima proposta di un’associazione nazionale è datata 1922 ed è stata avanzata proprio durante un convegno promosso proprio dall’Enit – ha detto La Spina – Successivamente gran parte delle Pro Loco si trasformarono in Aziende Autonome: è stato ricostruito, infatti, che delle oltre 300 Aziende Autonome degli anni ’60, ben due terzi nacquero come Pro Loco. E’ proprio in questa fase storica che appare evidente l’esigenza di un’associazione nazionale, nata proprio del 1962. Un percorso che rimarca ancor di più il costante ruolo da protagonista delle Pro Loco nell’accoglienza e promozione turistica dei territori”.
“Le Pro Loco spesso si trovano a operare gestendo una complicata burocrazia. Ci siamo lasciati prima del covid con il problema della sicurezza, i nostri volontari hanno necessità di essere tutelati e agevolati alla luce del grande lavoro che fanno – ha aggiunto La Spina dal palco – a volte le pastoie burocratiche ci mettono in condizioni difficoltose. Abbiamo spinto in più occasioni sul Decreto Sicurezza, che influenza a livello trasversale dagli eventi culturali a quelli sportivi e in molti casi blocca le iniziative, abbiamo ricordato più volte che rischia di essere un pò farraginoso, complice anche un’applicazione scoordinata che produce differenze tra posto e posto: su questo credo avremo molto da fare nei prossimi anni”.
Collegati a distanza anche Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte e Luca Zaia, presidente Regione Veneto: tutti hanno ringraziato le Pro Loco per il lavoro svolto, augurandosi di continuare a collaborare per far crescere il territorio.
– foto ufficio stampa Unpli –
(ITALPRESS).