Dal palco del teatro Piccinni si leva un j’accuse: "La ricerca è lavoro e per questo ha bisogno delle dovute tutele. Servono risposte concrete, ora". A parlare, durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Bari, è Camilla Gernone, dottoranda di ricerca nell’ateneo barese. "Si è arrivati a un graduale svilimento del ruolo del ricercatore nella società. Il Pnrr avrebbe potuto rappresentare una svolta decisiva ma ha riportato in luce i problemi, ormai radicati, di un sistema universitario da troppo tempo considerato fanalino di coda". Gli investimenti legati a singoli progetti fanno crescere la precarizzazione: "I ricercatori sono solo un semplice strumento, non una reale risorsa. Le politiche guardano alla produttività e al profitto a discapito della crescita e dello scambio di saperi. Non possiamo permettere che le nuove generazioni perdano quell’entusiasmo, quella tensione continua verso la complessità – tema della cerimonia – propria della ricerca". E allora fa un appello: "Abbiamo bisogno di riforme a lungo termine. Servono risposte concrete: la responsabilità è, ora più che mai, della classe politica. Lo dobbiamo a un’intera generazione" . .di Gennaro Totorizzo
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