A 21 anni i medici gli dissero che era gravemente malato e stava per morire. Da allora, contro ogni pronostico, anche se costretto su una sedia a rotelle e incapace di parlare autonomamente, in mezzo secolo è diventato un’icona pop e uno dei più grandi scienziati della storia. Stephen Hawking nacque l’8 gennaio 1942, esattamente 300 anni dopo la morte di Galileo, il padre della scienza moderna, che per lui fu una delle fonti d’ispirazione più importanti.
Malgrado possedesse un QI di 160, lo stesso che molti biografi attribuiscono ad Albert Einstein, da piccolo, Hawking prendeva voti bassi ed era tra gli alunni peggiori della sua classe, ma mentre nel tempo libero gli altri bambini pensavano a giocare, lui si divertiva a smontare radio e orologi per capire come funzionavano.
Per le sue ricerche sui buchi neri, sulla cosmologia quantistica e sull’origine dell’universo non vinse mai il Nobel, ma raggiunse traguardi incredibili, lasciando un segno nella cultura di massa e ottenendo la carica di direttore del Dipartimento di Matematica Applicata e Fisica Teorica, che conservò fino alla sua morte, avvenuta nel 2018 all’età di 76 anni.
Le sue ceneri oggi si trovano nell’Abbazia di Westminster, vicino ai sepolcri di Isaac Newton e Charles Darwin, come tributo a un uomo che ha dimostrato come il potere della mente possa sfidare l’impossibile.
https://youmedia.fanpage.it/video/aa/YdXMiuSwTXz8hEho