Roma, 13 mag. (askanews) – Una giornata particolare a Gerusalemme, con una vera e propria marea umana a rendere l’ultimo omaggio alla giornalista Shireen Abu Akleh, corrispondente di Al Jazeera uccisa mercoledì mattina da una pallottola mentre seguiva un raid israeliano in Cisgiordania a Jenin.
Dopo il solenne omaggio davanti alle autorità dell’Anp a Ramallah, le spoglie della reporter sono state portate oggi a Gerusalemme. La cerimonia funebre si è svolta nella cattedrale dell’Annunciazione della Vergine, chiesa cattolica greco-melchita della città vecchia; poi la bara è stata portata a braccia dalla folla fino al cimitero del Monte Sion.
Per i palestinesi a uccidere la giornalista è stata la pallottola di un cecchino israeliano. E’ una tragedia umana e diplomatica, che ha reso incandescenti le tensioni nella città delle tre fedi, ma anche i rapporti fra Israele e il Qatar, sede di Al Jazeera. Inoltre Shireen Abu Akleh aveva la cittadinanza palestinese e americana, e anche Washington chiede risposte all’alleato isrealiano.
I risultati preliminari dell’inchiesta dell’esercito israeliano però non hanno dato una risposta alla provenienza dei colpi, che hanno anche ferito un altro collega giornalista. L’autorità nazionale palestinese ha rifiutato una inchiesta congiunta dichiarando che porterà la vicenda davanti alla Corte Penale Internazionale