Marco Cappato è un attivista, figura iconica di molte battaglie che riguardano i diritti civili, come quella per la scelta del fine vita e per la legalizzazione di tutte le droghe.

Marco Cappato è stato parlamentare a 28 anni, poi una vita spesa fuori dal Parlamento, dentro l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, oppure accompagnando e supportando fino in Svizzera persone malate terminali, perché semplicemente fosse seguita la loro volontà.

Marco Cappato ha debuttato l’11 novembre a Milano con uno spettacolo che racconta il suo rapporto con Marco Pannella e le grandi battaglie che lo hanno avvicinato ai Radicali. Non avevo mai incontrato Cappato, anche se avevo sempre seguito con affetto – come gran parte d’Italia – le sue parole e il suo impegno per i diritti che riguardano (o dovrebbero riguardare) le scelte individuali. Era finalmente arrivato il momento: potevo approfittare del suo debutto teatrale per andare a conoscerlo e presentarvelo, davanti e soprattutto dietro le quinte. Farmi raccontare DJ Fabo e Piergiorgio Welby, la sua "carriera al contrario" e cosa significherebbe (davvero) la legalizzazione di tutte le droghe (ah, tra l’altro nell’intervista io la chiamo "liberalizzazione" al posto di "legalizzazione" e Marco Cappato mi tira (giustamente) le orecchie).

Saverio Tommasi

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