L’incredibile storia di una bimba, Caterina, con cell, social e brividi per l’Ucraina aggredita da Mosca, che cerca di rivivere la vita della sua coetanea, deportata e uccisa in un campo dì sterminio. Un libro di Sabina Fedeli e Anna Migotto
Sarà la passione professionale di un giornalista che vive nutrendosi di emozioni e curiosità. Nei miei sogni, che sono sempre il collage ricomposto con i resti della giornata trascorsa, c’è quasi sempre il desiderio di entrare nella mente degli altri. Sapere che cosa pensano, conoscere le loro passioni e le loro fragilità. Anche io, da non so quanto, sono affascinato dalla vita di Anna Frank, e sarei disposto a giurare che a quella ragazzina ebrea, trucidata dai nazisti in un campo di sterminio, sarebbe piaciuto un giorno fare la giornalista. Ho ricevuto da una carissima e prestigiosissima collega del Corriere della Sera, la vicedirettrice-vicaria Barbara Stefanelli, una delle giornaliste più profonde, autonome, indipendenti e solide (da vero "Corriere") che ho incontrato nella mia lunga vita, un dono meraviglioso: un libro su "Anne Frank", il nome della piccina ebrea, deportata da Amsterdam dagli aguzzìni di Hitler. Lettura davvero preziosa quella di "Anne Frank, vite parallele, UP-Feltrinelli", per un nugolo di motivi. E’ la storia di Caterina, una tredicenne di oggi, con telefonino, social e desiderio di capire ogni giorno che cosa succede nell’Ucraina, Paese aggredito selvaggiamente dalla Russia. Una bambina che decide di calarsi (80 anni dopo) nella mente della sua coetanea Anne Frank. Non so a voi, ma a me capita spesso di navigare nella mente di un’altra o di un altro. Caterina ha un desiderio, che i genitori faticano a condividere: seguire da sola, senza nessun accompagnatore, il vissuto della sua coetanea Anna Frank, capirne le domande, le paure, i segreti, con l’aiuto di persone, soprattutto Donne, sopravvissute alla ferocia di Hitler e tornate alla vita. Chi vi parla è andato ad Auschwitz-Birkenau, a Mauthausen e negli altri campi della morte, non so quante volte. Ho persino dormito tre notti accanto al più orribile campo di sterminio nazista. Ovviamente non ho chiuso occhio, ed ogni rumore, a cominciare dagli spari dei cacciatori, mi ricordava quanto provavo nel profondo del mio cuore. Assieme alla cara collega del Corriere della Sera Alessia Rastelli, che mi accompagnava in quel viaggio per le riprese di un film, decidemmo, una sera, di andare in un locale di Oswiecim ( il nome polacco dì Auschwitz) per vedere come si divertono i ragazzi di oggi, incuranti degli orrori del passato. Momenti incredibili e indimenticabili, che consiglio a tutti coloro che sono pronti a vedere e poi testimoniare le infamie del passato. Il libro con la storia di Caterina e’ stato scritto da due bravissime colleghe, Sabina Fedeli e Anna Migotto, che lavorano per Mediaset. Il volume racconta davvero tutto quanto è necessario sapere sulla… ( LaPresse/AP – CorriereTv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/esteri/vicino-oriente/fanciulla-80-anni-dopo-mente-anna-frank/9c415d88-9a67-11ed-9e01-a2e995b3e2a5