Roma, 12 apr. (askanews) – "Siamo appesi a un filo, legati a un’emozione": l’emozione che solo gli incontri sanno regalare. Così la pensa Arabella, la protagonista del primo romanzo di Isa Grassano, giornalista, blogger e autrice di guide. Un romazo leggero ma allo stesso tempo profondo, che tocca temi importanti, come i disturbi dell’umore. Il libro è stato presentato sulla terrazza dell’Hotel Mediterraneo a Sorrento.
Si intitola "Un giorno sì un altro no"(Giraldi Editore) e racconta le peripezie di Arabella, quarantenne, una sognatrice un po’ goffa, una sorta di Bridget Jones dei tempi nostri.
Racconta l’autrice: "Il libro racconta la storia di Arabella, duna quarantenne precaria che scrive necrologi, che non crede all’oroscopo finché un oroscopo le predice giorni felici e comincia ad interessarsi agli astri nel momento in cui incontra Ludo. La storia nasce dal racconto di molte amiche, perché Ludo si rivelerà essere un uomo intermittente, c’è e non c’è. Solo alla fine si capirà il perché della sua assenza perché il libro, pur nella sua leggerezza, affronta temi importanti, come i disturbi dell’umore".
C’è la voglia di riscatto di una donna del Sud. E l’omaggio alla sua terra, la Basilicata. "C’è l’attaccamento al Sud perché si parla anche della mia Basilicata e c’è la voglia di riscatto di tutte le donne del Sud che non smettono di inseguire i propri sogni", conclude l’autrice.
L’autrice ha costruito un romanzo toccante e poetico che racconta con delicata sensibilità la forza dei sentimenti, in cui, giorno dopo giorno, emerge la necessità di abbandonarsi nuovamente al sogno, al bisogno di ritrovare il calore di un abbraccio. E ancora il senso dell’appartenenza di sé al tempo che scorre e l’invito a non sprecare nemmeno un attimo. Il tutto condito con un pizzico di ironia e di erotismo delicato. Una storia romantica, costellata da incipit di canzoni italiane, da Vasco Rossi a Biagio Antonacci, da Giordana Angi ad Emma, passando per chiose di proverbi raccolti in giro per il mondo ("lancia il tuo cuore davanti a te e corri a raggiungerlo", proverbio arabo; "ogni cosa che cresce lentamente mette radici profonde", proverbio ghanese).
Ma non è tutto "rosa". La seconda parte del libro diventa più introspettiva e Arabella cerca di far quadrare i conti della sua vita, fra tante questioni irrisolte: il rapporto con il padre, le sue relazioni che non funzionano, la morte della madre e i ricordi del passato ( c è un filo sottile che ti unisce ai ricordi. Specie a quelli che fanno il rumore della sofferenza. È trasparente ma a volte se allunghi la mano, puoi toccarlo. Sentirlo vibrare ). Ma anche il disagio psicologico, a cui troppo spesso non si dà ascolto.
Non mancano "pillole da viaggiatrice" – Grassano scrive molto di turismo – quasi fosse "un viaggio nel viaggio". I personaggi si muovono sullo scenario di una Roma incantevole talmente bella da sembrare sempre "nuova" , ma non mancano excursus in altre località, come l’Abruzzo, le Dolomiti Lucane in Basilicata, la Valle d’Itria in Puglia, fino a New York.
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