Lipsia, 30 ago. (askanews) – È stato ministro della Comunicazione in Afghanistan dal 2016 al 2018 e ora Sayed Sadaat, 50 anni, consegna pizza e altri menu in bicicletta a Lipsia, nell’Est della Germania. Lavora sei ore nei giorni feriali e 10 nei weekend, un rider in uniforme arancione con un grande zainetto, un lavoro del quale non bisogna vergognarsi, dice in un’intervista a France Presse.
"Per me questo è un lavoro emozionante. Esploro l’area, vado in giro, vedo la campagna, vedo posti differenti. Esploro le aree attorno a me. Allo stesso tempo faccio esercizio. La bicicletta, esercizio fisico. Faccio 1.200 chilometri al mese. È un buona cifra per la bici".
"Non tutti gli immigrati sono qui solo per prendere soldi dal governo. Lavorano duramente. Danno al loro paese, tasse, e fanno anche cose positive per il loro paese. Il mio messaggio è che molti immigrati porterebbero buoni talenti qui e parteciperebbero alla società".
Sadaat che studia 4 ore di tedesco al giorno e dice di aver abbandonato il suo incarico perché stanco della corruzione, è uno delle migliaia di afghani che hanno trovato ospitalità in Germania negli ultimi anni. Cittadino con doppia cittadinanza, afghano-britannica, ha deciso di lasciare il suo paese nel 2020, quando la situazione sulla sicurezza è peggiorata e prima che la Brexit diventasse effettiva e ha scelto la Germania.
"La mia speranza per il futuro è che l’Afghanistan diventi nuovamente un paese stabile, sicuro e pacifico e prospero per l’istruzione e la salute".
Dal 2015, quando Merkel aprì i confini all’ondata di profughi in Europa, la maggioranza in fuga da Iraq e Siria, sono circa 210.000 gli afghani richiedenti d’asilo nel Paese, secondo gruppo più numeroso dopo i siriani. Con il ritorno al potere dei talebani in Afghanistan, la Germania ha evacuato circa 4.000 afghani, tra cui i collaboratori delle forze Nato e altri alla ricerca di protezione. Se richiesto, conclude Sadaat, nella speranza che la comunità internazionale continui a fornire sostegno economico all’Afghanistan, potrebbe anche offrire la sua consulenza al governo tedesco.