L’idea iniziale era di realizzare gli omologhi locali thailandesi (i BJ Bar di Bangkok) e il progetto del caffè con pompino era già pronto. Non sembravano esserci impedimenti di ordine legale, considerato che in Svizzera la prostituzione è già legale e si sta avviando verso l’offerta sempre maggiore di servizi sessuali. Ma a luglio scorso la portavoce del Dipartimento di Sicurezza e dell’Economia del cantone ginevrino lo ha bloccato spiegando che “tutte le prestazioni sessuali a pagamento sono vietate negli spazi pubblici ai sensi della legge su ristorazioni e bevande”. E il “caffè pipe” sarebbe rientrato in questa tipologia.
Per evitare le “Troppe complicazioni”, avrebbe esclamato l’uomo d’affari svizzero, già al comando del sito www.facegirl.ch, diventata bibbia del sesso in bordelli o abitazioni private, ecco la soluzione arrivata in autunno: ai suoi clienti fornirà una seduta masturbatoria. E per non offendere le donne, sembra che stia acquistando una decina di signorine robot. “Certo verrà meno il calore umano di una donna in carne ed ossa – ha detto il proprietario del futuro café pipe – ma se ne guadagnerà in termini di malattie sessualmente trasmissibili”.
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