“Un boato come migliaia di bombe”, il disastro del Vajont raccontato dal superstite Arnaldo Olivier

di solobuonumore

“Un boato come migliaia di bombe”, il disastro del Vajont raccontato dal superstite Arnaldo Olivier

Il 9 ottobre del 1963, Arnaldo Olivier, di Codissago frazione di Longarone, era uscito per vedere la partita di calcio al bar, dopo il secondo tempo era rientrato in casa, giusto il tempo di mettersi sotto le coperte che un indescrivibile boato sconvolse per sempre la sua vita. L’acqua lo trascinò al piano terra, riuscì ad aggrapparsi ad uno stipite della casa, il corpo inerme di sua madre gli cadde addosso: "Pensavo ad un tronco. Ancora oggi, se sento un rumore di notte, mi devo alzare per controllare da dove proviene". L’intensa testimonianza a Fanpage.it, "affinché le generazioni future non sfidino la natura e mettano in pericolo vite umane per la bramosia di soldi".

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