Quel suo essere speciale lo rendeva agli occhi di tutti un campione invincibile. Ecco perché un anno dopo il tragico incidente, ci sembra quasi impossibile che Kobe Bryant non ci sia più. Kobe Bryant non è diventato solo uno dei migliori giocatori della storia dell’NBA, ma un mito a cui ispirarsi per affrontare qualunque sfida nella vita. Ecco perché 26 gennaio di un anno fa il respiro del mondo intero si è fermato per un istante, quando il suo elicottero personale si è schiantato al suolo causando la morte delle 9 persone a bordo: oltre a Kobe e Gianna Bryant c’erano Ara Zobayan, John Altobelli, la figlia Alyssa Altobelli e la moglie Keri, l’assistente allenatrice Christina Mauser, infine Sarah e Payton Chester. Tutti si stavano dirigendo alla scuola di basket fondata da Kobe proprio con il nome “Mamba Academy”, perché tutto il mondo di Kobe ruotava su quella mentalità del campione più forte di qualsiasi ostacolo, che nemmeno la morte potrà cancellare. 
 
Credit discorso finale – DJHymnTV https://www.youtube.com/watch?v=kMZEBDIXudE&ab_channel=DJHymnTV

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