Kharkiv, 31 mag. (askanews) – Li chiamano danni collaterali delle guerre ma la distruzione dei monumenti storici di un paese è un attacco all’identità stessa del popolo. Per questo a tre mesi dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, un gruppo di esperti culturali sta lavorando per conservare la memoria del patrimonio artistico pesantemente danneggiato, utilizzando tecnologie all’avanguardia e scansioni 3D.
Emmanuel Durand è un ingegnere francese specialista nell’acquisizione di dati 3D, e sta assistendo architetti ucraini ed esperti di costruzioni storiche per registrare e catalogare gli edifici a Kiev, Leopoli, Chernihiv e Kharkiv.
"Questo scanner cattura 500.000 punti al secondo, solo su questa stazione, per esempio, avremo circa 10 milioni di punti. Poi cambieremo le stazioni, gireremo per tutto l’edificio e tutto questo sarà messo insieme su un computer, come i pezzi di un puzzle ma in 3D. Quindi su questo edificio avremo circa un miliardo di punti di misurazione, saremo in grado di vedere l’esterno edificio anche il suo interno creando delle sezioni per vedere un’immagine dall’interno e dall’esterno".
Nella sola Kharkiv ci sono circa 500 edifici che devono essere classificati come patrimonio architettonico la maggior parte dei quali si trova in un’area storica centrale, che è stata bombardata e distrutta.
"La cultura è alla base di tutto, se si fosse sviluppata adeguatamente probabilmente la gente non morirebbe e non ci sarebbe la guerra. Oggi tutti se ne rendono conto, forse prima non erano attenti al patrimonio culturale ma quando lo perdi fa male" spiega la direttrice del museo letterario di Kharkiv Tetyana Pylyptshuk.