Milano, 8 apr. (askanews) – "Pensavo che sarei morta. Se succedesse una cosa del genere ogni giorno sarebbe terrificante, c’erano molte donne e bambini qui". A parlare è Natalia Zheleznyak, ucraina sopravvissuta all’attacco alla stazione dei treni di Kramatorsk dove c’erano 4mila persone che volevano lasciare la città secondo il governo ucraino che accusa i russi di "un deliberato massacro di civili".
"Non ho nemmeno capito cosa è successo. Erano tutti lì ad aspettare il treno all’interno della sala. Poi ho sentito un botto, ho pensato è la nostra difesa aerea che spara un razzo. Poi sono iniziati i bombardamenti – racconta la sopravvissuta – Mi sono messa in un corridoio fra dei muri. Tutti erano in preda al panico, la gente urlava e piangeva".
L’ultimo bilancio diffuso dalle autorità del Donetsk parla di 39 morti e 83 feriti.
Mosca nega di aver compiuto l’attacco e parla di "provocazione ucraina".
Sui resti dei missili trovati vicino alla stazione dopo il raid la scritta in russo "Per i bambini".
Immagini Afp
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