Kharkiv, 17 mag. (askanews) – Due mesi fa c’era un inferno a Kharkiv, città del Nordest, la seconda più grande dell’Ucraina; ora il cuore della guerra e le truppe russe sono altrove, ma restano edifici in rovina e infrastrutture distrutte e molti residenti non sono ancora tornati. Una parvenza di vita normale è lontana ma ci si dà da fare per riparare ciò che si può, gli autobus hanno ripreso a passare e alcuni si sono dati appuntamento per ballare e assistere a un concerto.
"Lentamente ma inesorabilmente la vita sta migliorando. Vedo che è arrivata la primavera e la gente lascia i propri edifici, è ancora spaventoso ma è diventato più facile", racconta Vlada, cantante.
"A Kharkiv siamo ancora al lavoro, i nostri volontari e i nostri autisti girano ancora per accedere alle aree remote ma ora non è più pericoloso come un tempo – dice Denys Petrenko, volontario della Croce Rossa – ora è più o meno tranquillo, ma c’è ancora tensione. Di tanto in tanto possono accadere incidenti".
Per ricostruire, però, ci vorrà tempo. "Penso che non ci vorrà solo un anno – sostiene Anatoliy Boutenko, esperto di restauro – più probabilmente due anni. La distruzione è ovunque ma bisogna anche considerare che alcuni di questi edifici sono monumenti architettonici. Dobbiamo fare tutto il possibile per restaurarli".
A Kharkiv in tempo di pace c’erano 1,5 milioni di abitanti. Il sindaco non ha incoraggiato né dissuaso i residenti che non lo hanno ancora fatto dal tornare.