Roma, 28 apr. (askanews) – "Se dovesse esserci richiesto di contribuire ulteriormente sulle armi, l’Italia farà il suo dovere nell’ambito di una risoluzione votata in Parlamento da tutti i partiti a eccezione di Sinistra italiana che consente sulla base dell’art. 51 l’invio di armi fino al 31 dicembre 2022. Non sarà necessario un passaggio parlamentare. Non servirà un nuovo decreto, perché il decreto già prevede l’invio di equipaggiamenti e mezzi militari senza specificare se pesanti o leggeri". Si tratta di "armi che l’Italia ha già in magazzino, e che sono quindi già state autorizzate dal Parlamento". Lo ha detto il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè a margine dell’Innovation Cybersecurity Summit a Roma.
"Trovo stucchevole la differenza che si fa tra armi difensive e offensive, esistono armi che vengono usate in questo caso per potersi difendere", ha detto Mulè. Quanto alla posizione del M5s, "se non siamo al ridicolo poco ci manca, perché la differenza tra armi offensive e difensive non esiste".
"C’è la necessità di continuare a dare certezze aall’Ucraina di poter contare sull’aiuto militare anche dell’Italia. Il decreto di cui si sta parlando – ha proseguito Mulè – è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale ieri, è un decreto ministeriale del 22 aprile con l’allegato in cui sono elencate le armi, allegato secretato ma ostensibile, quindi disponibile ad esempio ai membri del Copasir, al cospetto del quale andrà oggi il ministro Guerini al quale dirà, come ha già fatto in passato, eventualmente l’elenco delle armi".