Milano, 15 lug. (askanews) – "Come capo dell’amministrazione civile-militare, ho deciso di indire un referendum, che si svolgerà all’inizio dell’autunno". A parlare è Yevgeny Balitsky, a capo dell’amministrazione separatista insediata da Mosca nella città ucraina di Zaporozhye, ora controllata dai russi.
Zaporozhye insieme con Kherson, dove i cittadini hanno manifestato più volte contro gli invasori sfidando i sodlati russi nelle strade, sono due regioni dell’Ucraina meridionale, in gran parte sotto il controllo della Russia sin dalle prime settimane dell’invasione militare. Ora vengono integrate con la forza nel sistema economico e sociale di Mosca.
"Vogliamo far parte della Russia non come una repubblica, non come una formazione separata – continua il capo dell’amministrazione – ma come un entità costituente della Federazione Russa. Come la regione di Voronezh, la regione di Rostov. Vogliamo essere Zaporizhzhia all’interno della Federazione Russa".
Il Cremlino in queste settimane ha portato avanti una campagna di russificazione nei territori occupati dell’Ucraina, distribuendo passaporti russi ai residenti locali e avviando servizi di autobus e treni tra la Crimea, annessa a Mosca nel 2014, e le regioni di Kherson e Zaporozhye.
Anche in Crimea si era svolto un referendum per l’annessione nel 2014 mai considerato valido dalla maggior parte della comunità internazionale.