Ucraina, Casellati: “Fare di tutto per una soluzione diplomatica”

di solobuonumore

Ucraina, Casellati: “Fare di tutto per una soluzione diplomatica”

BRDO (SLOVENIA) (ITALPRESS) – “Siamo di fronte alla prova più difficile dalla fine della Seconda guerra mondiale. Il Parlamento italiano, come tutti i nostri parlamenti, ha espresso ferma condanna contro l’invasione dell’Ucraina che sta causando una gravissima crisi umanitaria. Bisogna fare di tutto per favorire una soluzione diplomatica e per ottenere, nel più breve tempo possibile, il cessate il fuoco”. Lo ha detto il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, nel suo intervento a Brdo, in Slovenia, alla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’Unione Europea.
“Non possiamo ignorare tanta tragedia – ha aggiunto -. Per questo anche l’Italia sta facendo la sua parte, in linea con le decisioni dei partner europei e transatlantici e ha messo in moto la macchina dell’accoglienza sul fronte umanitario. Quanto sta accadendo ci dà un’indicazione chiara: d’ora in avanti la stella polare della nostra azione politica dovrà essere un’Europa soggetto unitario, autorevole e credibile nei due quadranti cruciali della politica estera e della difesa. Se non saremo capaci di garantire la sicurezza e la stabilità della nostra regione saremo condannati all’irrilevanza sullo scenario globale”.
“Rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa vuol dire prepararci a ridurre la nostra dipendenza energetica; vuol dire, anche, rafforzare la sicurezza alimentare del nostro continente. I cambiamenti climatici e la caduta della produzione agricola provocano aumenti dei prezzi in Europa e carestie in Africa – ha detto ancora Casellati -. Tutto ciò ripercuotendosi sui paesi rivieraschi del Mediterraneo, un’area già investita dalle tensioni e dai conflitti – penso alla Siria e alla Libia – piò avere effetti destabilizzanti sull’intera Europa e non solo in termini di esodo di popolazioni. Nel mondo di oggi la sicurezza è un concetto unitario dove tutto è legato. Per questo, sebbene la nostra preoccupazione sia rivolta verso Est, è necessario continuare a prestare massima attenzione al confine meridionale dell’Europa”.
(ITALPRESS).

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