Roma, 24 mag. (askanews) – Bakhmout nell’Oblast di Donestk nell’est dell’Ucraina è una città devastata ma, dopo tre mesi di bombardamenti russi, gli ultimi cittadini rimasti non vogliono partire; il sindaco cerca invano di organizzare le evacuazioni.
Sergey Drup, abitante, dice "Tutta la mia famiglia è partita, restiamo io e mia madre, non saprei dove andare, ho sempre vissuto qui".
Mentre Roman Ognev, custode di un comprensorio, dice "qualcuno se ne deve occupare. In sei di questi appartamenti ci sono dieci persone; prima ce ne erano duecento in 50".
La caduta di Bakhmout darebbe alla Russia il controllo di uno snodo logistico importante.
Il racconto di Maria Maiachlapak, scampata ai bombardamenti: " Stavo recitando la preghiera del mattino perché Dio mi impedisse di essere ferita e proprio in quel momento c’è stata una forte esplosione e i calcinacci hanno cominciato a cadermi addosso", dice. "Chiedo a Dio cosa vogliono. La Russia non è abbastanza grande per loro? Perché uccidete la gente? Chiedo a Dio che renda ai russi la ragione".
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