Roma, 27 mar. (askanews) – Mykolaiv, est dell’Ucraina; la città è un punto strategico sulla strada per Odessa e l’esercito russo ha inutilmente tentato di conquistarla. Adesso i combattimenti sono più lontani ma una decina di bambini è ancora nella cantina dell’ospedale pediatrico. Fra di loro Sofia, tredici anni, con schegge di granate nella testa nonostante tre operazioni.
"Ho cercato di alzare il braccio e posso sollevare un po’ la gamba. Cerco di continuare a provare e ieri mamma mi ha aiutato a alzarmi e sono uscita nell’atrio, magari riesco a uscire" dice Sofia.
Sua madre Ludmila dice: "Il 5 marzo una granata ha colpito la casa, non specifico di chi perché non lo so. Le schegge sono finite nella testa di Sofia, lo abbiamo scoperto qui. Non sono ancora riusciti a tirarle fuori".
Spiega Irina Tkachenko, direttrice sanitaria dell’ospedale: "Qui vi trovate nella cantina, in un rifugio antiaereo. Abbiamo trasformato la cantina in un rifugio, portando i bambini dalla chirurgia generale Ogni camera è divisa in sottoseparti: chirurgia, neurochirurgia, servizi neonatali, traumatologia".
E aggiunge il medico Alexander Plitkin: "Sì, nei giorni della guerra, quando eravamo attaccati diciamo dai fascisti, non saprei come altro chiamarli, avevamo dodici bambini ricoverati in tutto con ferite di varia gravità".
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