Budapest, 1 apr. (askanews) – Si chiama Bok il Centro di accoglienza nel cuore di Budapest, in Ungheria, organizzato dal governo per ospitare i rifugiati ucraini che dall’inizio della guerra arrivano dal Paese invaso dalla Russia. Gestito dall’Ordine di Malta, presente con un centinaio di operatori, tra volontari e staff, è uno dei tre hotspot presenti a Budapest e dedicato all’assistenza di decine di migliaia di profughi che giungono dal confine da Beregovo, in Transcarpazia.
"Questo è il primo punto dove arrivano i rifugiati – racconta Lajos Gyori-Dani, Vicepresidente e Ceo dell’Ordine di Malta in Ungheria -. Decine e decine di rifugiati arrivano ogni giorno col treno direttamente dal confine. L’Ordine di Malta aiuta i profughi per i primi momenti. I nostri volontari li accolgono e li aiutano insieme alle tante associazioni che forniscono diversi tipi di assistenza a tanti di loro".
Nell’immenso tendone tutto è ben organizzato. C’è il punto informativo, la mensa, il reparto con le brandine per riposarsi un momento, l’area giochi per i bambini e l’area per accogliere gli animali. Ed ancora: un cambio per le monete, la biglietteria per bus e treni, e perfino l’area per pregare con una candela sempre accesa.
Silvia è una volontaria dell’Ordine di Malta. "Forniamo cibo e bevande ai rifugiati, cioccolata ai bambini e brioches. Ci sono molte famiglie, oggi molti rom che arrivano con qualcosa come 8 figli. Penso che sia una grande cosa, duro lavoro ma bello", racconta.
Tante le storie che incrociamo. Come quella di Iryna, che arriva da Kharkiv dopo 5 giorni di viaggio. "La situazione è che molta gente, molte statue e molti edifici – dice – sono stati bombardati a Kharkiv. Molte case, molti appartamenti, le strade tutte distrutte. Era una bellissima città, ora è tutto distrutto. Kiev non è stata tutta distrutta, Kharkiv è stata oramai rasa al suolo. Ci sono anche molti animali abbandonati, è tutto molto triste".