Washington, 11 gen. (askanews) – La sospensione permanente dell’account del presidente americano Donald Trump costa cara a Twitter. Le azioni del social network in avvio di seduta sono in caduta libera sul Nasdaq segnando un preoccupante -11%. Twitter, che ha bloccato Trump dopo le violente proteste post elettorali della scorsa settimana al Campidoglio citando un "rischio di ulteriore incitamento alla violenza", ora è al centro del dibattito dell’opinione pubblica nazionale e internazionale che si divide sull’opportunità o meno di questa forma di censura. Una delle prime a esporsi è stata la cancelliera tedesca Angela Merkel che considera "problematica" la decisione di escludere il tycoon da Twitter.
Se molti intellettuali e politici plaudono alla presa di posizione dei social network, in molti, non solo delle destre vicine a Trump ma anche di sinistra, sollevano dubbi e avvertono che questa limitazione della libertà di espressione può essere molto pericolosa. Tante le voci che si alzano contro la decisione: dal ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire a Matteo Salvini e Roberto Saviano passando per il dissidente russo Alexei Nevalny.
Ma il tentativo di fermare il presidente uscente non finisce qui: dopo Google, anche Apple e Amazon hanno rimosso Parler, l’app che si era presentata come l’alternativa a Twitter e Facebook per "la libertà di parola" e subito è diventata popolare tra i conservatori e gli esponenti dell’estrema destra americana.