Una truffa da 20 milioni di euro sul reddito di cittadinanza – che sarebbe potuta arrivare a 60 milioni di euro – e che ha portato all’arresto di 16 persone appartenenti a un gruppo criminale. L’indagine, condotta dalla guardia di finanza di Cremona e Novara, ha permesso di scoprire che, attraverso alcuni titolari di Caf compiacenti, il gruppo presentava le domande utilizzando i documenti e i dati di persone che, in molti casi, non erano consapevoli di quanto stava accadendo. Questa truffa si contrappone alla situazione precaria in cui vivono diverse persone che però, a causa di problemi burocratici, non riescono a ottenere la misura di sostegno. Tra loro c’è Anna che non lavora da due anni e vive con una pensione di inabilità di 480 euro. Per due volte ha presentato la domanda e per due volte le è stata rifiutata.
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