Milano, 27 apr. (askanews) – E’ un anno importante e particolare quello che attende la Triennale di Milano; un anno che porta alla 23esima Esposizione internazionale e che sarà scandito da un programma di mostre, spettacoli ed eventi che è stato presentato dal presidente Stefano Boeri e dal comitato scientifico dell’istituzione meneghina.
"Triennale riapre – ha detto Boeri ad askanews – riapre sia nel giardino sia negli spazi del palazzo. Riapre con la solita contaminazione di discipline: arte, architettura, grafica, cinema, musica, teatro, arti performative e dialoghi culturali. E lo fa con grande fiducia, abbiamo presentato un anno di programmazione e abbiamo pensato che mai come oggi abbiamo bisogno di un po’ di futuro, di cominciare a tornare a esercitarsi sul futuro".
E se il tempo della pandemia in un certo senso ha creato una sorta di continuo presente immobile, la cultura vuole dare un segnale, che è stato ribadito anche dal ministro Dario Franceschini, intervenuto in collegamento.
"Questo è il tempo che dobbiamo vivere – ha detto il ministro della Cultura – guardando avanti, guardando al futuro, comportandoci tutti con molta attenzione, ma dimostrando che la vita può tornare".
Il programma dei prossimi 12 mesi in Triennale prevede mostre come quella su Vico Magistretti o Carlo Aymonino, ma anche, ed è forse l’appuntamento più importante del cartellone espositivo, quella dedicata alla collezione della Fondation Cartier, "Les Citoyens", curata dall’artista Guillermo Kuitca. Accanto alle mostre grande rilievo per il teatro, che si avvarrà della figura di Romeo Castellucci e da ottobre riaprirà una stagione di sguardi radicali. E poi il palinsesto estivo nel giardino della Triennale, la fotografia, il Museo del Design, il Premio italiano di Architettura.
"Lo sforzo che vogliamo fare – ha aggiunto Boeri – è quello di invitare attraverso la cultura un messaggio di ripresa, di consapevolezza del rischio, ma anche di coraggio".
Alla presentazione del programma ha preso parte anche l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno che si è soffermato in particolare sul ritorno della possibilità di godere del diritto alla partecipazione culturale.
"Per uscire dalla crisi economica, sociale e materiale generata dalla pandemia – ha detto l’assessore – dovremo ricorrere moltissimo alla forza dell’intelligenza collettiva della comunità, che si può esprimere se è costantemente irrorata dal patrimonio cognitivo diffuso ossia dal diritto alla partecipazione culturale".
Proprio questa partecipazione diffusa, che assume forme molteplici e varie e abbraccia una serie molto diversa di discipline, sembra essere anche il principale obiettivo della Triennale. In attesa di arrivare ad esplorare gli "Unknown Unknowns" della 23esima esposizione del 2022, ossia il duplice mistero di ciò che non sappiamo di non sapere.
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