Trento, 7 mar. (askanews) – Una comunità cittadina aperta, sviluppata su solide radici solidaristiche, animata dalla spinta tanto naturale quanto formidabile di aiutarsi. Questa è Trento dove un cittadino su cinque è impegnato attivamente in una iniziativa strutturata di solidarietà.
Nel dare ulteriore voce e forza a questa identità l’amministrazione comunale ha deciso di candidare la città a Capitale europea del volontariato 2024. "Quello che ci è piaciuto molto della candidatura è che non ci si candida per dire cosa si farà una volta raggiunta l’aggiudicazione – spiega il sindaco di Trento, Franco Ianeselli – Ma ci si candida raccontando quello che facciamo già ora; e siccome di volontariato ne abbiamo tantissimo ecco che il processo è in realtà un guardasi dentro".
E guardando dentro l’anima solidale della città, di esperienze virtuose di cui andare fieri se ne trovano molte. Una di queste è "Trentino Solidale" che coinvolge ogni giorno, in modo gratuito, circa 200 persone impegnate a raccogliere e confezionare cibo da distribuire a più di 1.000 famiglie per circa 80 quintali di alimenti a settimana. "Noi raccogliamo il cibo in 330 negozi da Vipiteno fino ad Affi – racconta Giorgio Casagranda, presidente di Trentino Solidale – e lo distribuiamo alle famiglie bisognose. Questo ci permette di evitare che del cibo ancora usufruibile venga buttatoe dall’altra parte di autare famiglie bisognose.
Nella frazione di Gardolo – ed è solo un altro dei tanti possibili esempi di partecipazione – nasce invece il Forno solidale. Obiettivo: creare uno spazio comunitario che rafforzi i legami tra le persone grazie al lavoro comune sul cibo, facendo insieme il pane.
Gli ingredienti si portano da casa. Lì si trovano i macchinari che servono per impastarlo e cuocerlo, e le relazioni umane necessarie a darne un sapore particolare. "Alle persone che vengono, noi speriamo che venga restituita la relazione – spiega Vittoria di Mare, presidente dell’associazione Carpe Diem – Diamo sempre: non sappiamo fare tante cose, proviamo però a metterci insieme a fare relazione gli uni con gli altri, e a fare comunità soprattutto".
"Noi abbiamo questa parola che è ‘comunità’: la comunità si crea con il volontariato. – conclude il sindaco – E poi il volontariato è fiducia; e se c’è fiducia siamo più forti dal punto di vista sociale, culturale e, perché no, economico". Il percorso di candidatura di Trento a Capitale del volontariato 2024 è partito con la stesura di un piano strategico di 5 anni, costruito con le realtà già impegnate sul territorio.
Sono state mappate le diverse iniziative, e sono poi stati coinvolti cittadini e associazioni per ascoltare le loro proposte ed esigenze.
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