Fratelli d’Italia ha presentato una proposta di legge per abrogare il reato di tortura introdotto, dopo una lunga gestazione, nell’ordinamento italiano nel 2017, in adempimento degli obblighi internazionali. Il testo lascerebbe in piedi solo un’aggravante comune di altri reati, cancellando le leggi specifiche sulla materia. Durante il question time alla Camera, però, il ministro della Giustizia Nordio ha frenato le aspirazioni dei meloniani, dicendo che "il governo non ha alcuna intenzione di abrogare il reato di tortura", aggiungendo però che la norma va rimodulata. Intervistato da Fanpage.it, il sottosegretario a via Arenula Andrea Delmastro nega che sul tema ci siano spaccature nella maggioranza e, a dispetto della proposta depositata in parlamento da Fdi. Delmastro – forse suo malgrado – fa propria la linea del ministro: "Il reato va tipizzato meglio, per dare regole chiare alle nostre forze dell’ordine, ma da qui all’abolizione il passo è lungo". Il sottosegretario però non rinuncia a difendere gli esponenti delle forze dell’ordine accusati di abusi, a cominciare dai 23 agenti della polizia penitenziaria sospesi dal servizio a Biella, sua terra di origine.
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