Roma, 4 nov. (askanews) – Un nuovo capitolo di "Millennium", questa volta frutto della penna della svedese Karin Smirnoff a cui spetta il compito di riprendere le fila della trilogia cult inventata da Stieg Larsson. Un successo mondiale tradotto in cinquanta paesi, ma solo dopo la tragica morte dell’autore per infarto.
Il compito non è facile per Smirnoff che segue anche i passi del giornalista David Lagercranz che per sfruttare la popolarità della serie già trasposta anche al cinema, già aveva prodotto altri tre romanzi fra il 2015 e il 2019 con gli stessi protagonisti. "So che molti pensano che lo faccio solo per i soldi. Non credo che David Lagerkrantz l’abbia fatto per i soldi. Io non lo faccio per i soldi. Stieg Larsson neppure, è morto prima di avere successo. Per me si tratta di proseguire un progetto enorme, conosciuto in tutto il mondo"
Tornano dunque il giornalista Mikael Blomkvist e la geniale, dirompente Lisbeth Salander, la hacker tormentata; torna il Noir svedese.
"Credo che io e Stieg Larsson lo scrittore originario abbiamo certi soggetti in comune, per esempio la violenza che esiste fra di noi, fra la gente in questa società", dice Smirnoff, che però ha spostato l’azione nel nord della Svezia dove abita, terra degli indigeni Sami storicamente sfruttata. Il contratto che ha firmato è per tre libri; ora il verdetto tocca ai lettori.
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