Giugno 1981, campagne di Frascati. Migliaia di persone si radunano attorno a un pozzo e restano lì per ore e ore, nonostante il caldo e la stanchezza. Incastrato lì sotto, a più di 30 metri di profondità, c’è un bambino: Alfredo Rampi, che è lucido, parla, piange, urla. La vicenda viene trasmessa in tv in una diretta a reti unificate che dura 18 ore. Per 18 ore, fino al 13 giugno, 21 milioni di italiani non riescono a smettere di guardare quello che succede dentro quel pozzo.
La tragedia di Vermicino ha sconvolto l’Italia e le riflessioni su gli errori e la disorganizzazione generale dei soccorsi hanno contribuito a cambiare per sempre il modo in cui il nostro Paese reagisce alle emergenze, sia a livello locale che nazionale.
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