(LaPresse) La targa che ricorda la casa a Roma dove visse Giacomo Matteotti sarà affissa. I condomini, dopo una accesa polemica con il Comune, ci hanno ripensato e la targa si farà. «Forse qualcuno ha avuto paura di ritorsioni, visto il momento che stiamo attraversando, certo non ci sono motivazioni ideologiche, qui sono tutti antifascisti»: Bruno Biscotto, avvocato da anni affittuario di un appartamento nel condominio dove visse Giacomo Matteotti non ha dubbi sulle motivazioni che possono aver spinto gli abitanti del fabbricato a respingere la proposta del Comune per l’affissione di una targa a nome dello statista: «Si sono dimenticati di Matteotti per decenni, forse non sapevano nemmeno che già c’era una targa pagata e fatta mettere da un condomino. Non c’è stata una assemblea di condominio vera e propria – spiega – ma è girato un foglio dove si raccoglievano firme. La maggioranza ha votato per il no grazie ad un solo voto e quel voto era proprio dell’architetto che tanti anni fa decise di mettere la targa già presente e che per il Comune era abusiva. Il tema della scritta "per mano fascista" secondo me non è quello portante. I problemi sono legati al fatto che il Comune ha deciso unilateralmente di apporre questa targa decidendo forma e dimensione, dimenticando però che una targa già c’era. Il problema però è già superato – rivela – perchè un condomino (sempre l’architetto che ha messo la prima targa) ci ha ripensato a patto che tutto venga condiviso tra condominio, comune e sovrintendenza».
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