TOKYO (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Gianmarco Tamberi ha vinto la
medaglia d’oro ex aequo con il qatariota Mutaz Essa Barshim nella
finale olimpica del salto in alto. Entrambi gli atleti hanno
saltato 2,37 al primo tentativo. Bronzo per il bielorusso Maksim
Nedasekau. “E’ un sogno che ho dentro da così
tanti anni. Non ci posso credere, sono passato attraverso mille
difficoltà in questi anni. Grazie ragazzi, abbiamo vinto
l’Olimpiade: dopo aver passato un infortunio terribile, non ci
posso credere. Finalmente posso dire che ne è valsa la pena”.
Queste le prime parole di Gianmarco Tamberi dopo il trionfo nel
salto in alto ai Giochi Olimpici di Tokyo. “Io e Barshim siamo
passati attraverso lo stesso infortunio, solo con lui avrei
condiviso la medaglia – ha raccontato l’azzurro parlando del
qatariota con cui ha condiviso l’oro ex aequo – Lui se lo
meritava, io penso di aver realizzato un sogno, ho scritto un
pezzo di storia e non vedo l’ora di raccontarlo ai miei figli
quando e se li avrò. Ho portato il gesso in pedana, non l’ho mai
buttato: questo significa tutto, il giorno dopo l’infortunio ho
passato una settimana a piangere nel letto, a pensare che tutto
fosse finito. Poi ho deciso di riprovarci, ho fatto scrivere a
Chiara “Road to Tokyo 2016” sul gesso ed eccolo qui. Ho vinto
l’Olimpiade e non dormirò più”.
(ITALPRESS).
medaglia d’oro ex aequo con il qatariota Mutaz Essa Barshim nella
finale olimpica del salto in alto. Entrambi gli atleti hanno
saltato 2,37 al primo tentativo. Bronzo per il bielorusso Maksim
Nedasekau. “E’ un sogno che ho dentro da così
tanti anni. Non ci posso credere, sono passato attraverso mille
difficoltà in questi anni. Grazie ragazzi, abbiamo vinto
l’Olimpiade: dopo aver passato un infortunio terribile, non ci
posso credere. Finalmente posso dire che ne è valsa la pena”.
Queste le prime parole di Gianmarco Tamberi dopo il trionfo nel
salto in alto ai Giochi Olimpici di Tokyo. “Io e Barshim siamo
passati attraverso lo stesso infortunio, solo con lui avrei
condiviso la medaglia – ha raccontato l’azzurro parlando del
qatariota con cui ha condiviso l’oro ex aequo – Lui se lo
meritava, io penso di aver realizzato un sogno, ho scritto un
pezzo di storia e non vedo l’ora di raccontarlo ai miei figli
quando e se li avrò. Ho portato il gesso in pedana, non l’ho mai
buttato: questo significa tutto, il giorno dopo l’infortunio ho
passato una settimana a piangere nel letto, a pensare che tutto
fosse finito. Poi ho deciso di riprovarci, ho fatto scrivere a
Chiara “Road to Tokyo 2016” sul gesso ed eccolo qui. Ho vinto
l’Olimpiade e non dormirò più”.
(ITALPRESS).