A margine dell’assemblea di Confapi, Il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto risponde alle polemiche. seguite alla decisione del governo di rendere operativi i tagli a Comuni e Province, nell’ambito della spending review. Fitto parla di "polemiche strumentali" legate alle campagna elettorale, poiché il contributo dei Comuni alla riduzione della spesa pubblica era stato deciso già nell’ultima legge di bilancio. In realtà però a rinfocolare il dibattito è stata la norma firmata pochi giorni fa che stabilisce i criteri per riaprtire i tagli. I primi cittadini criticano innanzitutto il fatto che si tocchi la parte di spesa corrente, mettendo a rischio il wellfare e i servizi sociali. Il ministro ribatte sottolineando come questo tipo di spese siano escluse dal conto, per calcolare quanto ogni Comune deve tagliare. Rimane il fatto che una volta stabilità l’entità dei contributi, sta ai sindaci riuscire a trovare le risorse necessarie, anche intervenendo sulla spesa sociale, se non è possibile trovare soldi altrove. In secondo luogo, i vertici degli enti locali – anche di area centrodestra – contestano il criterio, per cui chi ha ottenuto più risorse del Pnrr viene "punito" con richieste di risparmi maggiori. Pure su questo punto, tutttavia, Fitto fa muro anche se poi assicura: "Il governo è aperto al confronto, ci sarà modo di verificare nel merito come spalmare la riduzione dei trasferimenti ai Comuni"
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