Daniela Sanjuan era scomparsa nel lontano 23 ottobre 2003 quando aveva soltanto 14 anni. Era sparita dalla comunità Il piccolo carro di Bettona in Umbria dove era ospite in seguito alla decisione della mamma. Daniela infatti dopo un’infanzia molto travagliata iniziò a manifestare gravi problemi di salute psichica con varie psicosi e una grave depressione. Quel giorno di ottobre scomparve e per anni si è indagato per capire dove fosse finita. In un primo momento si pensava che la sua fuga fosse legata al suo desiderio di di fare ritorno in America, dove si trovava il padre. Daniela però non tentò mai di mettersi in contatto con suo papà. Come spiegato anche dalla trasmissione Chi l’ha visto c’erano sulla sua presunta fuga numerosi punti oscuri e spesso si era ipotizzato che qualcuno potesse averla portata fuori dalla comunità non si sa se obbligandola o aiutandola a fuggire. Il caso era poi stato archiviato come allontanamento volontario. Adesso a distanza di tanti anni è arrivata un’importante e forse definitiva novità. Infatti il pubblico ministero Giuseppe Petrazzini ha comunicato alla madre di Daniela Sanjuan l’esito del test del Dna effettuati sui resti trovati il 20 febbraio 2013 in località Acque Minerali di Bettona (PG). Proprio per fare questo esame il 20 luglio scorso la mamma, la signora Anna, si era sottoposta al prelievo di un campione genetico per il confronto. Sull’esito non dovrebbero esserci più dubbi. Quei resti, un frammento di calotta cranica, appartengono a Daniela. Si mette così la parola fine ad un mistero che però lascia ancora alcuni punti oscuri soprattutto sul perché della fuga e sul motivo della morte.