Una storia vera. Voleva aprire a Ginevra un bar dove potere gustare un pomxxno al prezzo di un caffè, ma la legge l'estate scorsa lo ha fermato e l'imprenditore non si è dato per vinto... Ecco cosa ha fatto! Voleva aprire a Ginevra un bar dove potere gustare un pompino al prezzo di un caffè, ma la legge l'estate scorsa lo ha fermato e l'imprenditore ha trovato una soluzione alternativa. Nel ricco centro di Ginevra, al "cafè pipe", come lo hanno chiamato i quotidiani elvetici, al posto di una fellatio accoppiata alla tazzina di caffè, ai clienti sarà offerta, dalle 6 del mattino alle 20, una semplice ma altrettanto godibile masturbazione al prezzo di 60 franchi svizzeri per il caffè e di 65 per il latte macchiato. Oltre a sandwich e qualche pasticcino. “Cinque, dieci minuti di relax e la giornata parte a meraviglia”, disse l'imprenditore a luglio 2016. Aggiungendo che “gli studi hanno dimostrato che gli uomini sono molto più efficienti della media al lavoro dopo essere stati “soddisfatti” durante la mattina. Per la Svizzera questa sarebbe un’idea davvero innovativa”. L'idea iniziale era di realizzare gli omologhi locali thailandesi (i BJ Bar di Bangkok) e il progetto del caffè con pompino era già pronto. Non sembravano esserci impedimenti di ordine legale, considerato che in Svizzera la prostituzione è già legale e si sta avviando verso l’offerta sempre maggiore di servizi sessuali. Ma a luglio scorso la portavoce del Dipartimento di Sicurezza e dell’Economia del cantone ginevrino lo ha bloccato spiegando che “tutte le prestazioni sessuali a pagamento sono vietate negli spazi pubblici ai sensi della legge su ristorazioni e bevande”. E il “caffè pipe" sarebbe rientrato in questa tipologia. Per evitare le “Troppe complicazioni”, avrebbe esclamato l’uomo d’affari svizzero, già al comando del sito www.facegirl.ch, diventata bibbia del sesso in bordelli o abitazioni private, ecco la soluzione arrivata in autunno: ai suoi clienti fornirà una seduta masturbatoria. E per non offendere le donne, sembra che stia acquistando una decina di signorine robot. “Certo verrà meno il calore umano di una donna in carne ed ossa - ha detto il proprietario del futuro café pipe - ma se ne guadagnerà in termini di malattie sessualmente trasmissibili”.