Li chiamano “minghum” e vengono identificate come “nozze dell’aldilà”. Si tratta di un macabro rituale ancestrale tipico della Cina che è ritornato in auge dopo migliaia di anni nelle campagne delle regioni del nord. La scoperta è stata fatta qualche giorno fa quando, nella provincia di Shaanxi, è stato arrestato un uomo per aver ucciso due donne disabili per poi vendere i corpi al mercato nero. I cadaveri infatti sarebbero stati utilizzati per celebrare un matrimonio. Il rituale prevede che le ragazze morte debbano sposare uomini appena defunti. Inizialmente era riservato a coppie che non erano riuscite a coronare il loro sogno d’amore, così le famiglie decidevano di farli unire nell’aldilà. Con il tempo si è iniziato a traslare ossa di donna nella tomba di un maschio celibe e anche di coinvolgere donne nubili ancora viventi per inserirle nel lignaggio di un uomo defunto magari molto facoltoso. Infine si è arrivato all’orrore di uccidere donne per rendere sposo un defunto. A riportarlo è il quotidiano on line Sixth Tone che riporta anche il “tariffario” del mercato nero: se si vuole un corpo passato a miglior vita ma ancora in buone condizioni si arriva a spendere anche 13, 14 mila euro. E pensare che prima il “minghum” era stato sostituito da immagini o statuine che ritraevano gli sposini, senza dover ricorrere ai corpi che invece negli ultimi tempi, complice le maggiori possibilità economiche della popolazione, sta tornando a diffondersi. Con tanto di cadaveri contrabbandati a caro prezzo.