Come noto, nella tarda serata di ieri due pluripregiudicati residenti a Roma sono stati fermati dai carabinieri nei pressi della tendopoli di Rio di Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno, in piena zona colpita dal sisma del 24 agosto. I due si erano finti volontari della Protezione Civile e avevano tentato di introdursi nella tendopoli allestita per dare conforto alle vittime del sisma, in modo da trafugare oggetti di valore e donazioni. A bloccarli sono stati i carabinieri, che li hanno individuati durante un’operazione di “filtraggio”, ovvero un controllo per monitorare gli afflussi nelle tendopoli e prevenire eventuali atti di sciacallaggio. A quanto comunicato dai militari, durante il controllo uno dei due “avrebbe manifestato segni di nervosismo, cercando di sottrarsi e cambiando strada". Da lì l’identificazione e la perquisizione, che ha portato a individuare il mezzo su cui viaggiavano i due, un Fiat Doblò, che è stato bloccato e perquisito. Quello che è emerso durante il successivo controllo ha però lasciato tutti senza parole. All’interno della vettura vi era infatti una consistente refurtiva, tra cui materiale della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, oltre che beni alimentari e di primo conforto destinati agli sfollati. In più, i due “sciacalli” avevano trafugato anche alcuni giocattoli destinati ai bambini del campo e donati da alcune associazioni della zona. Per i due sono scattate le manette e nei prossimi giorni compariranno davanti al Gip, che dovrà decidere se confermare il fermo o lasciarli liberi. A ulteriore conferma della accuse rivolte nei loro confronti, anche alcuni stemmi della Protezione Civile del Lazio, che i due avrebbero poi utilizzato per evitare controlli e dileguarsi con la refurtiva.