Tutti i giorni, di buon'ora, un bimbo si recava su una spiaggia non molto lontana da casa sua. Aveva pressappoco una decina d'anni; arrivato sulla battigia, con il dito il ragazzino scriveva sulla sabbia: "mamma ti amo", quindi, si soffermava a guardare i cavalloni del mare mentre cancellavano la scritta, infine, andava via di corsa sorridendo felice. Una mattina come tante, un vecchio triste e solo, anch'egli consueto a passeggiare alla medesima ora su quello stesso litorale, vedendo il bambino che scriveva sempre la solita frase per poi guardare soddisfatto le onde che gliela portavano via, pensò che quel ragazzino fosse stupido, dato che vedeva la cosa da un punto di vista illogico e irrazionale. Un giorno l'anziano signore si avvicinò al bimbo e gli chiese quale significato avesse per lui quella scritta "mamma ti amo" sulla sabbia, sapendo che da lì a poco il mare l'avrebbe spazzata via. "Diglielo da vicino che le vuoi bene!" Borbottò il vecchio. Il bambino si alzò e guardando per l'ennesima volta la scritta ormai erosa dall'acqua salata, gli spiegò: "io non ce l'ho la mamma! Me l'ha portata via Dio, proprio come fa il mare ogni volta con le mie scritte. Tuttavia, torno qui tutti i giorni per ricordare alla mamma e a Dio che non si può cancellare dal cuore di un figlio l'amore per la propria madre." Il vecchio cadde in ginocchio. Con le lacrime agli occhi affondò l'indice nella sabbia soffice e scrisse: "Nora ti amo" (tale era il nome della moglie da poco volata in cielo), poi prese il bimbo per mano e assieme guardarono la scritta sparire nei flutti.