RODIGO. Ossessionato dalle imposizioni dell’Islam, sempre più fanatico e ottuso, ha imbracciato una jihad personale perfino contro i suoi familiari, colpevoli di lasciarsi irretire dalle sirene degli infedeli. La moglie la settimana scorsa è fuggita di casa. La figlia, 21enne, non è riuscita ad imitarla e domenica è stata gonfiata di botte. Se non fossero intervenuti i due vicini di casa e il fratello minore, sarebbe finita male. Sono invece finiti tutti al Pronto soccorso, con prognosi dai 3 ai 10 giorni. Illeso invece, l’uomo, marito e padre orco, le cui responsabilità sono al vaglio dei carabinieri. È accaduto domenica sera a Rodigo, in strada Tezzone, dove vive la famiglia di origine marocchina, in Italia da diversi anni. La tensione da giorni era alle stelle, dopo che la madre dei due ragazzi, esasperata dal fanatismo del marito, se n’era andata. Padre e figlia hanno cominciato a discutere e nel giro di poco, la prepotenza dell’uomo è passata dalle parole ai fatti. Le è saltato addosso e l’ha picchiata. Il vicino di casa, A.G. di 48 anni, è accorso alle grida disperate della ragazza, e ha portato con sè anche il figlio di 14 anni. Pensava, probabilmente, di riuscire a farlo ragionare. Ma il loro intervento non è servito a placare la furia invasata dell’uomo, anzi. Prima li ha insultati, incurante dell’invito del vicino a calmarsi e a lasciare in pace la ragazza poi si è scagliato contro di lui e contro il figlio. Il vicino non si aspettava una reazione così violenta, e per questo non aveva chiamato i carabinieri. A difendere la sorella è intervenuto anche il fratello minore, di 19 anni, rientrato a casa proprio mentre c’era la lite. È stato proprio lui ad avere la peggio: il padre lo ha colpito con calci e pugni. Tutti e quattro sono finiti in ospedale: i due vicini hanno riportato solo lievi contusioni, che i medici hanno giudicato guaribili in 3 giorni. Stessa prognosi per la ragazza, mentre il fratello guarirà in dieci giorni. Sulla vicenda ora stanno svolgendo accertamenti i carabinieri di Gazoldo.