Primo giorno di scuola piuttosto movimentato alle elementari di Castel Sant’Elia, in provincia di Viterbo. Infatti all’inaugurazione del nuovo anno scolastico è arrivato il sindaco Rodolfo Mazzolini che come ogni anno si apprestava a dare il proprio saluto ufficiale ai ragazzi e a consegnare a quelli di prima il dono di buon inizio. Niente da fare però per il primo cittadino. Infatti la dirigente scolastica Patrizia Patrizi gli ha negato l’accesso alla struttura scolastica. A raccontare l’accaduto è la madre di uno dei piccoli studenti. «Lunedì, primo giorno di scuola, genitori e bambini hanno dovuto assistere a una cerimonia d’apertura più che anomala. Il sindaco, munito di fascia tricolore, il vice sindaco e la giunta, con la presenza dei vigili urbani non sono stati fatti entrare neanche nel cortile della scuola elementare, nonostante il sindaco avesse inviato, come di consueto, la comunicazione al dirigente scolastico che avrebbe svolto l’accoglienza ai bambini di prima elementare, offrendo loro il tradizionale dono di buon anno scolastico. Sul cancello della scuola si è incontrato con la dirigente scolastica, che non lo ha accolto e ha costretto le autorità comunali e i rappresentanti del consiglio d’istituto a improvvisare la cerimonia in mezzo”. A scusarsi coi genitori presenti è stato proprio il sindaco che poi ha fatto sapere di non aver chiamato le forze dell’ordine solo per non rovinare definitivamente il primo giorno di scuola a bambini e genitori. A quanto pare c’era un fatto pregresso dietro al comportamento della preside. La Patrizi infatti avrebbe voluto farla pagare in questo modo al sindaco che aveva inviato una lettera lo scorso anno con la quale si chiedeva di rispettare una delibera del consiglio d’istituto sul sabato libero, mentre invece il consiglio dei docenti aveva votato la decisione opposta. La mamma che ha raccontato la vicenda conclude: “Non si è mai visto che un’istituzione come quella del sindaco, la più alta autorità in un paese, non abbia avuto la possibilità di accedere nei locali di una scuola che è di proprietà comunale”. La cosa a quanto pare non finirà così dato che il sindaco ha già scritto dell’accaduto al ministero dell’Istruzione e alla procura.