La parola più ricercata dalle donne italiane sul web è squirting, ovvero quella che può essere definita l’eiaculazione femminile quando lei è al culmine dell’orgasmo. Le più fortunate descrivono lo squirting come un’esperienza incredibile, ai limiti della beatitudine e dell’abbandono dei sensi. Quelle che invece proprio non riescono a pensare che possa essere reale credono che si tratti solo di alcune perdite di urina che avvengono dopo il rilassamento provocato dall’orgasmo. Lo squirting esiste davvero e grazie a delle stimolazioni specifiche anche le donne possono raggiungere il culmine del piacere eiaculando. Cosa si deve fare precisamente per arrivare allo squirting? Innanzitutto, se il rapporto con la partner non è solido e se non c’è alcun tipo di fiducia, sarà molto difficile farla arrivare all’orgasmo. Ciò che deve essere stimolato è il tanto discusso punto G, cioè la prostata femminile, e trovarlo è molto più semplice di quanto si crede. Più la donna si eccita e più facilmente lo si riuscirà a sentire poiché si gonfia e diventa più pronunciato. Il segreto è quello di stimolare in maniera decisa l'interno della vagina, in particolare la parte anteriore dove è posizionata l’uretra, e non arrendersi di fronte ai primi risultati negativi. Il sintomo che la donna avverte quando sta per arrivare all'eiaculazione è quello di urinare, ma in realtà sono le ghiandole di Skene, che hanno la funzione di lubrificare la vagina e che, quando vengono stimolate, si riempiono di liquido fino al raggiungimento dell'orgasmo. E’ proprio a questo punto che si svuotano provocando la fuoriuscita di un liquido simile allo sperma maschile. Anche se in molte la ritengono un'esperienza imbarazzante, lo squirting è capace di far provare intensi momenti di piacere.