A distanza di un anno dall'esplosione delle casa di Sanremo quando credette di morire, Gabriel Garko racconta il trauma. Bellissimo e virile, l'attore ha sempre abituato i suoi fan a un'immagine di “bello e impossibile”, che cade al racconto dei suoi dolorosi ricordi a pochi giorni dal Festival di Sanremo. Di quando a febbraio scorso la villetta di Sanremo dove soggiornava, in attesa di presenziare al Festival, esplose tragicamente. Un evento che lo ha segnato profondamente. Di quella notte, tra urla e paura, Garko non ricorda molto ma ricorda perfettamente il terrore di essersi trovato ad un passo dalla morte.“Era mattina, stavo dormendo, mi son ritrovato sepolto sotto le macerie, ho creduto che fosse la fine“. Una notte che oggi definisce: “Il momento più brutto della mia vita". “Sono andato in terapia psicologica – racconta Garko – Sentire la morte così vicina, una cosa terribile“. Ma Gabriel oggi si è rimesso in gioco, grazie anche all'amore di Adua Del Vesco. “È molto più giovane di me e forse mi considerano un vampiro che succhia linfa vitale da una ragazza – ironizza l’attore – Ma con lei faccio un po’ il “maestro”, mi diverto a darle consigli“. Verso la sua compagna parole dolci, anche se per lui il matrimonio resta una realtà lontana : “Non mi piace. L’idea di finire in ciabatte e vestaglia su una vecchia poltrona mi fa orrore. Vedo amici che si sposano e divorziano. Perché mi devo inguaiare?“. E parlando poi di figli Garko ha detto: “Mi mancano. Vorrei avere un adolescente con cui condividere passioni“. Come ha voluto spiegare però, è ancora forse troppo presto per pensare a procreare dato il suo forte senso di attaccamento ai propri genitori: “Mi sento ancora troppo figlio io,ho dei genitori meravigliosi“.