ACQUANEGRA SUL CHIESE. Ordinanza del Comune per vietare «ingresso e transito degli animali» nelle aree verdi comunali, dopo le proteste e le lamentele di genitori per la presenza di deiezioni, soprattutto di cani, nei luoghi dove giocano i bambini. Ma il divieto estensivo a tutte le aree, ai parchi ed anche ai cimiteri, ha scatenato le polemiche su internet, con numerosi cittadini che ritengono eccessiva la misura presa con questa ordinanza. Per capire che cosa sta succedendo occorre fare un passo indietro alla fine del 2012, quando l’allora sindaco Erminio Minuti emanò una propria ordinanza con la quale si intendeva regolamentare gli obblighi di condotta per i proprietari di animali, nonché di raccolta delle deiezioni. In sostanza, nell’unico parco giochi comunale, quello di via Dalla Chiesa, fu vietato l’ingresso ai cani, mentre i proprietari vennero obbligati, così come accadde nella gran parte dei Comuni, a dotarsi di paletta e strumenti adeguati per la raccolta delle eventuali deiezioni. Quel regolamento si prestò anche ad interpretazioni restrittive al punto che una signora venne multata poiché aveva concesso alla figlia allora 14enne di portare a spasso il cane (un setter di taglia media). Questo perché quell’ordinanza parlava di divieto di affidamento di animali a persone «che per età o condizione fisica siano incapaci di garantire la custodia». E la minore età venne interpretata da uno zelante carabiniere come inabilità a guidare un cane. Nonostante quell’ordinanza, però, recentemente l’amministrazione è stata subissata di richieste di intervento. «Diversi genitori, ma anche insegnanti, ci hanno segnalato che nei parchi spesso ci sono deiezioni e i bimbi non possono giocare – spiega il sindaco Monica De Pieri –. Per questo abbiamo pensato di rendere più stringente quella ordinanza». Quella pubblicata all’Albo pretorio il 3 settembre è firmata dal vicesindaco Nicola Bini poiché il primo cittadino è assente per qualche giorno. Richiamando l’ordinanza del 29 dicembre 2012, integra c«on la dettagliata lista delle aree all’interno delle quali sono vietati l’ingresso ed il transito degli animali». Si tratta del parco giochi di via Dalla Chiesa, dell’area “Ex Motta” di via Avis, dell’area verde di via Negri, del parco delle Rimembranze di piazza Garibaldi, del capo sportivo del capoluogo di strada valli, di quello di Mosio in via Mosarte, del centro servizi Mosio (ex scuole) di via Trieste e dei cimiteri del capoluogo e di Mosio. E sul web la polemica rinfocola: «Ricorrete al Tar » l’appello girato in rete «perché questa delibera è annullabile per come è stata scritta».