Sinuosa, in rosso, con un top che evidenzia il seno e una gonna con uno spacco da fare strabuzzare gli occhi a tutti gli ospiti del Festival. Si è presentata così sul palco di Sanremo la splendida conduttrice Sky Diletta Leotta, parlando poi dell'episodio di hackeraggio che l'ha coinvolta quando le sono state rubate delle foto private e diffuse in rete. "È stato un colpo molto violento e dopo lo sgomento ho voluto reagire denunciando alla polizia postale la violazione della privacy. Si tratta di un reato vero e proprio ed è giusto sapere cosa si può fare e cosa non si può fare con internet. Queste cose accadono a ragazzi e ragazze più giovani di me. Siate forti e non abbiate paura". Ma la sua apparizione con quella mise ha scatenato la reazione della conduttrice Rai Caterina Boliva, contestata però dai follower. Ecco il post: "Non puoi parlare della violazione della #privacy con quel vestito e con la mano che cerca di allargare lo spacco della gonna #sanremo2017 — Caterina Balivo (@caterinabalivo) 7 febbraio 2017". A sorpresa, a difendere la Leotta sono intervenuti però (leggi i post) La bellissima Leotta è stata difesa dal giornalista Gianni Riotta e da Alfonso Signorini, direttore della rivista Chi. [caption id="attachment_31058" align="alignnone" width="480"] gianni riotta[/caption] IL POST DEL GIORNALISTA Per parlare #cyberbullismo #Sanremo @DilettaLeotta non deve mica indossare burqa. Ci si può vestire come si vuole senza dover subire bulli! pic.twitter.com/rquJY97F4L — Gianni Riotta (@riotta) 8 febbraio 2017 [caption id="attachment_31059" align="alignleft" width="449"] Alfonso Signorini[/caption] IL POST DEL DIRETTORE DI CHI Ma perché @DilettaLeotta non può parlare della violenza con quel vestito? È da condannare uno spacco o la violenza? #chepalleilpopulismo Alfonso Signorini (@alfosignorini) 7 febbraio 2017 [gallery ids="31056,31031,31033"]