Il critico d'arte se la prende con la presidente della Camera e la sua battaglia per la parità di genere linguistica, secondo cui mestieri e cariche istituzionali devono essere declinate anche al femminile: deputate e ministre dunque, così come la sindaca e la giudice. Una visione non condivisa da Sgarbi che in un video sulla sua pagina Facebook smonta la teoria della Boldrini con toni piuttosto accesi, fino ad apostrofarla con il suo ormai celebre "capra". "Cara presidenta Boldrina, ci dica chi è lei. Lei è la grammatica? Lei stabilisce che non è giusto chiamare minstro una ministra e sindaco una sindaca. Lei perché si chiama presidente? Perché presidente è un termine neutro, ma allora perché non presidentessa?", chiede provocatoriamente il critico d'arte, storpiando tra l'altro il cognome della presidente della Camera. Sgarbi chiama in causa in sostegno della sua tesi anche il presidente emerito Giorgio Napolitano, che aveva definito orribili le parole "sindaca" e "ministra". "Napolitano ha detto una cosa semplice: che i ruoli prescindono dai sessi, non si applicano ai sessi", continua il critico d'arte. E attacca: "Tu sei una capra, una zucca vuota".