Roma, 21 apr. (askanews) – Il faraonico progetto delle Superlega si sgonfia come un pallone bucato da quattro soldi. Tutte le squadre inglesi si sono già sfilate per le pressioni fatte dal premier Boris Johnson e dai tifosi britannici. Nella Superlega restano ma già con molti dubbi e ripensamenti le tre spagnole Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid e le tre italiane Juventus, Milan e Inter, con i nerazzurri che hanno già manifestatato la volontà di abbandonare. Il progetto, presentato alla mezzanotte di due giorni fa, sarebbe dunque già al capolinea. "Fra i nostri club c’è un patto di sangue, il progetto della Superleague ha il 100 per cento di possibilità di successo, andiamo avanti" ha affermato Andrea Agnelli, numero uno della Juventus in una intervista a Repubblica, che evidentemente ha fatto i conti senza l’oste. Gli ideatori della Super League hanno fatto sapere in una nota di voler "intraprendere i passi più appropriati per rimodellare il progetto", ma certo l’uscita dei club inglesi è una brusca frenata nell’operazione di fuga.
I vertici europei del calcio intanto fanno quadrato. "La cosa importante è andare avanti insieme, è ammirabile ammettere di aver sbagliato. Questo era un errore, ora bisogna ricostruire l’unità di cui godeva prima questo sport" ha detto il presidente della Uefa Aleksander Ceferin alla notizia delle squadre ritiratesi dal progetto della Superlega.