Dopo il varo del decreto che ha cancellato il Superbonus sulle ristrutturazioni edilizie – eliminando lo sconto in fattura e la cessione dei crediti – il governo ha incontrato a Palazzo Chigi le associazioni dei costruttori. Due gli obiettivi principali della riunione. Il primo, trovare il modo di sbloccare gli oltre 19 miliardi di crediti che al momento risultano bloccati. Per far ciò, l’ipotesi emersa è quella di consentire alle banche di usarli per compensare le tasse pagate tramite F24 dai propri clienti. Altra possibilità, cedere una parte dell’ammontare alle partecipate dello Stato – come Eni, Enel o Cassa Depositi e Prestiti -, che hanno la capacità fiscale per assorbire le cifre in ballo. Ma l’esecutivo cerca anche una soluzione per continuare a supportare il mercato edilizio, alternativa al Superbonus, considerato troppo oneroso. L’idea, spiegano i partecipanti al vertice, è quella di concedere la possibilità di avere lo sconto in fattura solo a chi ha redditi medio bassi e quindi non può permettersi di anticipare le cifre necessarie per i lavori. Una proposta però ancora tutta da definire, dato che al tavolo non si è parlato né di risorse da stanziare, né delle percentuali di sconto o dei tetti di reddito da applicare.
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