Sestola (Mo), 26 mar. (askanews) – La montagna bianca soffre la stagione completamente persa a causa della pandemia di Covid-19 ma sa che non può e non deve finire qui. Anche con le piste chiuse (e la beffa di un innevamento sopra la media), infatti, le attività, per quanto possibile, continuano, almeno per la formazione dei nuovi maestri di sci. Ci vuole però una grande dose di ottimismo per procedere con le selezioni.
Qui siamo sul Monte Cimone, decine di candidati da tutta Italia, una severissima giuria tecnica. Roberto Boselli, direttore del corso Maestri di sci.
"Noi non possiamo assolutamente fermarci – ha spiegato – come Collegio maestri dobbiamo essere i primi a dare continuità all’attività che questi ragazzi cominciano a fare da bambini, facendo le gare e la carriera agonistica. Gli offriamo quindi uno sbocco per il futuro con una carriera professionale".
Oggi a un maestro di sci è richiesto qualcosa in più che un’ottima tecnica.
"Noi li valutiamo tecnicamente – ha continuato Boselli – perché siano ottimi sciatori, visto che come sci italiano siamo sempre stati al top della tecnica, come maestri di sci, come istruttori e ovviamente come atleti. C’è poi un grande lavoro di didattica e metodologia, per mettere nelle condizioni gli allievi di esprimere meglio anche l’approccio con le persone che verranno a beneficiare di questo sport".
Nell’anno orribile per gli sport invernali, il Cimone ha pensato di non interrompere le attività, in particolare dei ragazzi degli sci club che, altrimenti, avrebbero rischiato di abbandonare questa disciplina. Ora, però, si pensa al futuro.
Luciano Magnani, presidente del Consorzio del Cimone e presidente emerito dei maestri di sci italiani.
"Noi dobbiamo pensare agli investimenti – ha detto – se arrivano i ristori li faremo sicuramente e programmiamo per la prossima stagione. Inoltre dovremo aprire gli impianti durante l’estate perché l’Appennino verrà preso d’assalto dai turisti perché qui non ci sono problemi di virus. Anche d’estate dovremo continuare a offrire servizi. Io sono sempre fiducioso. Lo sci deve continuare perché è uno sport troppo bello".